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domenica 13 settembre 2015

La magica isola di Avalon

Salve a tutti!

Riconosco che è da molto tempo che non sono attivo in questo blog, e perciò stanotte ho deciso di tornare nella foresta di Kelyddon per affrontare un argomento che per quanto mi riguarda reputo molto intrigante, c'est à dire la misteriosa isola di Avalon.
Secondo la leggenda, quest'isola magica e affascinante si troverebbe nella parte occidentale delle Isole Britanniche e troviamo sue testimonianze nel ciclo letterario di Re Artù, che io ho sempre amato.
Avalon è un luogo di fertilità e secondo alcuni il suo nome significherebbe "Isola delle mele", come è possibile riscontrare nell' "Historia Regum Britanniae" di Goffredo di Monmouth.
Il termine bretone per mela è infatti Aval, e in gallese è invece Afal, la cui pronuncia è comunque "Aval". Numerose sono le testimonianze nelle varie mitologie indoeuropee di un'isola dei beati situata all'estremo occidente d'Europa, un'isola designata anche come il luogo in cui germogliava il Giardino degli Esperidi famoso per le sue mele d'oro nella mitologia greca.




Secondo alcune leggende Avalon, fu il posto in cui giunsero Gesù e Giuseppe d'Arimatea, che dopo aver raccolto il sangue di Cristo nel prezioso calice (il Graal) fondò la prima chiesa di Britannia, secondo altre ancora è il luogo in cui riposa re Artù, condotto qui dalla sorellastra, la Fata Morgana, in attesa che senta il bisogno di ritornare nel nostro mondo.
Sono in molti a pensare che l'isola di Avalon si possa identificare con Glatsonbury, un tempo circondata dall'acqua, proprio perché vi è una leggenda che narra del ritrovamento di un lungo tronco di quercia  o una bara con la seguente iscrizione: "Qui giace sepolto l'inclito re Artù nell'isola di Avalon". Nonostante molti la reputino una leggenda, nell'abbazia di Glatsonbury davanti all'altare meggiore, sarebbero sepolti questi resti, fu probabilmente uno stratagemma per attirare i pellegrini e le loro ricchezze. Una sorta di business medievale, come coloro che spacciavano banali resti umani come sante reliquie.





Arriviamo quindi a parlare di una serie di libri ispirati proprio alle leggende riguardanti il magico mondo di Avalon, ovvero Il ciclo di Avalon di Marion Zimmer Bradley. La serie è composta da otto libri, dei quali finora ne ho letto solo uno, non ancora terminato a dir la verità; si tratta delle Nebbie di Avalon, probabilmente il libro più famoso dell'intera saga, da cui è stato tratto anche un film di cui vi consiglio la visione.
Era da tempo che sognavo di leggere questo romanzo, che non trovavo in nessuna libreria, finché un giorno l'ho trovato per caso in un negozio che vendeva libri usati. Immaginate il mio stupore! Acquistato a poco più di tre euro, in ottime condizioni; ironia del destino, dopo alcuni mesi era in vendita in libreria, ma meglio così, ho risparmiato soldi.
Sono intenzionato a leggere tutta la serie, comprando magari i libri online, dato che non sono facilmente reperibili nelle comuni librerie, potrò in questo modo recensirveli uno ad uno.
Come vi dicevo, sono sempre stato molto affascinato dal Ciclo Arturiano e dalle leggende riguardanti i celebri cavalieri della tavola rotonda, e in più essendo Neopagano, non potevo non iniziare a leggere questi libri.
L'isola di Avalon viene presentata come un luogo sacro, un'isola circondata dalle nebbie, dove le Sacerdotesse della Dea, capeggiate da Viviana, resistono e si oppongono alla nascente Cristianità in Britannia. Esse, attenzione, non hanno nulla contro il Cristo, ma contro i suoi preti, che negano il potere della Grande Dea Madre, e la "identificano" con la Vergine Maria, erroneamente, in quanto la Madonna non è una Dea, non ha potere, non è Creatrice, anzi è sottomessa alla volontà di Dio, che nella tradizione Cristiana, per quanto molti Cristiani possano dire il contrario, ha solo ed esclusivamente attributi maschili. Lui è Padre, è Signore, viene raffigurato come un vecchio barbuto ecc...
Le attribuzioni della Vergine, quali Regina dei Cieli e Madre sono tutte di derivazione pagana. Lo stesso attributo di Vergine ha un significato completamente diverso in Maria e nelle Dee pagane, ma comque questo è un altro discrso, non ci dilunghiamo nella misogenia che colpisce le religioni abramitiche, perché ce ne sarebbe  da discutere per molto tempo.
Le recensioni non so bene quando verranno postate, non aspettatevele di certo domani, o fra due mesi, devo ancora procurarmi i libri e sono anche molto lunghi da leggere, prima o poi arriveranno, su questo potete esserne certi ;)

A presto,

Grian

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