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mercoledì 29 luglio 2015

Lughnasadh





Lughnasadh (Lùnasa) o Lammas, comunemente chiamato anche Vigilia di Agosto, Casa del raccolto o ancora Festa del grano, segna la parte centrale dell'estate ed è la prima delle tre festività legate al raccolto nell'anno Neopagano. Viene festeggiato di norma il 1° di agosto o alla vigilia, ovvero il 31 luglio.
La parola "Lughnasadh" deriva dal nome del dio celtico Lugh, Dio del sole e delle arti, assimilabile all'Apollo Greco-Romano.
Questo era il periodo dell'anno in cui veniva celebrato il matrimonio del Dio, altre fonti invece concordano nel fatto che fosse il suo funerale ad essere ricordato, o meglio ancora quello della madre. I pareri sono discordanti, ma questo è logico che avvenga quando si sta parlando di una celebrazione vecchia di millenni.
"Lammas" invece, è una terminologia molto più recente, risalente all'era medioevale, derivante dall'inglese arcaico "Hlaf Maesse" che significa "Raduno del pane".
Il festival di Lughnasadh infatti, fu convertito in epoca cristiana ad una celebrazione del pane, esso veniva benedetto nelle chiese per ringraziare del dono che veniva offerto dal grano, fu allora che prese il nome di Lammas; i nomi possono comunque essere intercambiabili, perché d'altronde si rivolgono alla medesima celebrazione.
Lughnasadh è il momento in cui i giorni si accorciano e i campi maturano, le lunghe giornate estive sono ormai passate e noi percepiremo i frutti dei nostri sforzi; adesso è il momento di raccogliere.
Noi celebriamo l'estate, che è caldo, crescita, abbondanza, lavoro e gioco, avendo però già un occhio all'inverno che verrà.
Il lavoro della primavera e dell'estate è finalmente ripagato con il primo raccolto dell'anno, è giunta infatti l'ora in cui le piante maturano e cedono i loro frutti e semi per il nostro uso.




Rendiamo omaggio al Dio Sole, Lugh, per il ruolo che svolge nella fertilità della Terra. Lo salutiamo mentre declina nel cielo, ma non è un momento di tristezza, perché il suo seme vive nel grembo della Madre. E la Madre è nella sua massima abbondanza, il frutto del suo lavoro è ovunque, e noi ci riuniamo per cogliere le sue ricchezze.
Il Re del Sole, ora Signore dell'oscurità, dà la Sua energia al raccolto per assicurare la vita, la Dea invece assume il Suo aspetto di Crona o Anziana.
Il sacrificio del Dio è possibile riscontrarlo nel grano; è infatti all'interno di esso che continua a vivere il Suo spirito. Se ci riflettete, ogni anno questo cereale perde i suoi semi, i quali fecondano la terra e ricrescono in primavera. Il grano è qualcosa di sacro, di antichissimo, ogni spiga è il frutto di migliaia di anni di morte e rigenerazione.
Il Dio si sacrifica volontariamente per mano della Dea, e il sangue sui campi è come i semi a primavera. Il grano che matura è il prodotto di una pianta morente, la promessa di una nuova vita è in ogni spiga che matura. Essa verrà di fatti trasformata in farina e quindi in pane, che ci sosterrà nei mesi che verranno.
Per questa ragione fare il pane è un atto sacro, mangiandolo ci ricordiamo del sacrificio compiuto dal Dio.



Visto il legame con le divinità delle granaglie, molti pensano che Lammas sia una festa legata solo alla mietitura, ma non vi è nulla di più errato. Verdure e frutta sono maturi, e occore raccoglierle. Cipolle e aglio sono in attesa di essere dissotterrati. Le erbe, soprattutto quelle scelte appositamente per le attività magiche, in questo periodo sono al massimo della loro potenza.
Anche noi siamo maturi, e il tempo del raccolto personale è prossimo. E' quindi arrivato il momento di raccogliere anche i nostri frutti personali, fare un resoconto della propria vita, e capire ciò che siamo riusciti a portare a termine durante l'anno, se quello che ci eravamo prefissati è stato compiuto; è necessario offrire noi stessi come raccolto.




Un'altra realtà fisica e spirituale del grano è il personaggio di John Barleycorn, la cui morte e resurrezione è alla base del nostro sostentamento.
Egli è infatti dichiarato morto e viene sepolto, ma a primavera risorge, e nel corso dell'estate cresce fino a raggiungere l'età virile, simboleggiata dalla sua barba. Ma alla fine della stagione estiva, comincia anche lui ad invecchiare e a languire, e viene nuovamente abbattuto.
E' questo il momento in cui acqua e fuoco lo sottopongono alla dura prova dello smembramento sciamanico. Ma, attraverso la sua seconda morte, John Barleycorn si trasforma nella bevanda sacra: la birra. L'acqua e il fuoco, inoltre, nel processo di macinazione che viene effettuato nel mulino, trasforma il grano nel sostegno della vita: il pane.
Un' altra abitudine di Lughnasadh è quella di fabbricare bamboline di grano, le quali verranno utilizzate anche nel rituale di Imbolc a febbraio, che è la festività opposta a Lammas.

Indicazioni per il cerchio di Lughnasadh

Per l'altare usate un panno giallo, arancione o marrone, mentre le candele dei medesimi colori o in alternativa verdi. Decorate con fasci di erbe, spighe di grano, pannocchie e cestini con frutta e verdura. Bruciate l'incenso di Lughnasadh (una mistura di incenso puro e petali di girasole o valeriana).

Corrispondenze

Simboli: spighe, ruota, sole, guerriero, pane, spirito, deserto
Divinità: Lugh, Bres, Cerere, Crono, Demetra, Saturno, Rea, Maia, Horus, Seth, Kephra, Iside, Freyr
Cibi tradizionali: idromele, birra, spremuta, carne e verdura arrostita, cereali, pane e frutta di stagione
Colori: oro, giallo, verde, arancione, ambra, marrone
Erbe: grano, frumento, riso, miglio, alloro
Pietre: occhio di tigre, diaspro giallo, topazio, opale di fuoco, quarzo citrino, pirite, rosa del deserto
Animali: leone, aquila, fenice, gatto, tigre, serpente

Vi consiglio di passare la festa all'aperto, a contatto con la Natura, e durante il banchetto ringraziare per il primo raccolto tramite un brindisi con del vino (o birra) e la consumazione di pane.

Felice festa di Lughnasadh a tutti voi popolo di Kelyddon :)

Grian



Fonti: conoscenze personali, web, "L'arte della strega " di Dorothy Morrison, "Tradizione nordica" di Nigel Pennick


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