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mercoledì 22 luglio 2015

La Divinità dei Wiccani, il Dio e la Dea


 "Fai ciò che vuoi finché dalle tue azioni non scaturisca il male,
poiché le azioni che compi tre volte ti saranno rese.
Rispetta la Natura e le sue forme di vita
poiché sono manifestazioni dell'Unione tra il Dio e la Dea.
Impara a conoscere le piante, gli animali e le loro capacità,
perché da loro trarrai forza e benefici.
Celebra il ciclo della vita coi rituali che ti illuminano,
perché così guadagnerai consapevolezza.
Non sei tu a possedere la magia; è la magia che ti possiede"


La Wicca è anche conosciuta come "La religione della natura" o "La religione delle streghe".
Per quanto riguarda il primo riferimento possiamo dedurre molto, ovvero che la Wicca è prima di tutto uno stile di vita come il Cristianesimo o il Buddhismo. Una maniera di approcciarsi al Divino vivendo in armonia col cosmo e le regole che intercedono nel governarlo, armonizzandosi ai cicli naturali e fondersi appieno con essi.
La Wicca è innanzitutto gioia e amore per la vita, infatti celebrando la Natura e i suoi cicli noi non facciamo altro che onorare la vita stessa, ringraziando gli Dèi per quanto ci hanno donato.
So che questo è un concetto complicato da comprendere per chi al giorno d'oggi presta maggiore importanza alle cose materiali e alla vita mondana. Tutto ciò fa sicuramente parte e deve far parte delle nostre vite, ma è necessario anche che non ci si dimentichi di quel che siamo e da dove veniamo, cioè dalla Terra.
Questo è principalmente la Wicca, non è soltanto ciò che rientra nel campo semantico della "stregoneria", e questo ci tengo a ribadirlo. La magia è sicuramente una pratica importante nell'esercitazione della Wicca, ma non è rilevante; io stesso non sono abituato ad utilizzarla.
Innanzitutto perché bisogna esserne capaci, e io non mi sento ancora in grado di poter sfruttare al meglio questa particolare disciplina.
Strega e magia sono due termini che hanno subito una grande diffamazione nel corso dei secoli, perciò tutto ciò che conoscete al riguardo dimenticatevelo, perché è totalmente inesatto; ora non mi dilungherò nello spiegarvi cosa è la magia o chi è la strega (terminologia che si riferisce ad entrambi i sessi), in primo luogo perché sicuramente c'è chi sarebbe ben più indicato di me nel farlo, in secondo luogo perché non è questo lo scopo del mio articolo.
Veniamo perciò al dunque, essendo la Wicca una religione e un percorso spirituale, viene da sé che tutto ruoti intorno alla figura di una divinità o in questo caso di più divinità.
Ci troviamo infatti davanti ad una corrente religiosa di tipo politeistico, e ancora più nello specifico siamo di fronte ad un fenomeno definito "Dualismo".
Spieghiamo bene il tutto...Il Dio wiccano è visto come imminente nella Natura, ovvero vi è una visione panteistica (dal greco "pan"=tutto, e "theós=Dio, cioè tutto è Dio), ed è possibile identificarlo nell'Uno cosmico, ciò che è anche conosciuto come Dryghten.
Esso è il principio di tutto, l'essenza che permea l'intero universo, dal Dryghten si scindono i vari Dei e le varie Dee, viste come le energie presenti in Natura. Attraverso questa teoria Dio è sia imminente (presente in Natura), che trascendente (presente su qualche altro piano fisico dell'esistenza).
Ed è proprio dall'Uno che derivano la Dea e il Dio, ovvero le Divinità della Wicca.

"Tutti gli Dei sono un solo Dio,
e tutte le Dee una sola Dea"

Questo è uno dei principi fondamentali della fede wiccana; se ci pensate attentamente, infatti, ogni dio e ogni dea creata sulla faccia della Terra corrisponde ad un particolare aspetto o sfaccettatura di due entità primordiali, che sono appunto il Dio Padre e la Dea Madre. In Natura tutto è apposto e tutto si completa, tutto viene creato dall'intercessione tra un aspetto maschile e uno femminile, e questo ci fa pensare che valga anche per il divino. Non può esserci infatti la notte senza il giorno o il sopra senza il sotto e così via dicendo...
Dea e Dio sono uguali, ma al contempo opposti, e si completano a vicenda come due aspetti inseparabili dell'Uno, nessuno dei due è più importante o potente dell'altro, è l'equilibrio dei due aspetti che va ricercato.
Qui si entrerebbe anche nel discorso degli archetipi originato dal filosofo Jung, ma non voglio entrare nel merito, ciò che è importante che capiate è che tutti gli Dei e le Dee esistiti sono stati ideati come archetipi e come sfumature del Padre Cielo e della Madre Terra, e che il divenire in Natura è alla base del rapporto che avviene tra il Dio e la Dea.
Passiamo ora all'analisi più approfondita del dualismo wiccano.


"Prima che il tempo fosse, c'era l'Uno; l'Uno era tutto e tutto era l'Uno. E la vasta espansione nota come l'universo era l'Uno, onnisciente, onnipresente, totopotente, eternamente cangiante. E lo spazio si spostò.
L'Uno modellò l'energia in due forme gemelle, uguali ma opposte, creando il Dio e la Dea dall'Uno e dell'Uno.
La Dea e il Dio si estesero e diedero grazie all'Uno, ma l'oscurità li
circondava. Erano soli, assicurazione solitaria per l'Uno. Così trasformarono l'energia in gas e i gas nei soli e i pianeti e le lune. Sparsero per l'universo globi giranti e così a tutto fu data forma dal Dio e dalla Dea.
La luce sorse e il cielo fu illuminato da un miliardo di soli. E il Dio e la Dea soddisfatti del proprio lavoro, si allietarono e si amarono, e furono Uno.
Dalla loro unione furono liberati i semi di tutta la vita, e della razza umana, così che potemmo ricevere incarnazione sulla Terra.
La Dea scelse la luna come suo simbolo, e il Dio il sole come suo simbolo, per ricordare agli abitanti della Terra della loro creazione. Tutti sono nati, vivono, muoiono e rinascono sotto il Sole e la Luna; tutte le cose passano sotto tutto ciò, e tutto accade con la benedizione dell'Uno, così come è stata la via dell'esistenza prima che il tempo fosse"
(Scott Cunningham)


IL DIO



"In profonde caverne sognano Divinità eterne,
ma gli alberi ancora conoscono il loro Signore,
ed è il flauto di Pan  che dà il suo comando
al crepuscolo nel bosco.
La ballata del Dio caprino le foglie stanno danzando,
e nel mentre sussurrano il suo nome ai venti,
e un albero di quercia vagheggia d'un Dio con le corna
e altro re non conosce"


Il Dio è il principio maschile che c'è in ogni cosa, e viene adorato sotto molte forme.
I suoi nomi sono molteplici: Apollo, Giove, Thor, Odino, Pan, Lugh, Dioniso, Cernunnos, Marte, Freyr, Nettuno, Angus, Njord, Ade, Balder...sono tutte Sue attribuzioni.
Ma la sua forma principale è quella venerata dai nostri più lontani antenati, ovvero quella del Dio Bicorne. La prima rappresentazione riconosciuta del Dio fu dipinta ben 12000 anni fa tra le pitture delle grotte paleolitiche della Spagna e della Francia; esse ci mostrano un dio cacciatore con le corna (simbolo di virilità e di divinità, essendo che si propagano verso il cielo), e che è in parte animale e in parte uomo.
Per le precedenti ragioni il nome con cui viene spesso indicato il Dio è quello di Cernunnos (leggi Kernunnos), una divinità celtica dei boschi e delle selve.
Un'altra possibile attribuzione è quella al dio greco Dioniso (Bacco per i Romani), in quanto anch'essa era una divinità cornuta legata alla vegetazione, soprattutto alla vite.
I riti in onore di questo dio vennero poi vietati dal governo di Roma, in quanto venivano attuati nei boschi anche per mezzo di orge e festini legati al raggiungimento dell'estasi (condizione legata appunto al dio Dioniso nel suo momento di possessione estatica denominata Βάκkχος (Bákkhos) , e da qui il nome romano).
Con l'avvento del Cristianesimo la figura del Dio Bicorne venne demonizzata (come del resto quelle di tutte le altre divinità) dalla Chiesa, e convertita in quella del diavolo, questo per combattere ciò che restava dei vari culti pagani.
Il Dio però non è morto, Lui vive ancora in noi, e noi in Lui.
Il Dio dei Wiccani è il Dio Cornuto, l'antico Dio della fertilità, il Dio della foresta, delle mandrie e dei campi così come della caccia. Lui è il Signore della vita, colui che dà la Vita, ma è anche Signore della Morte e Resurrezione. Per questo, come la Dea, la natura del suo Consorte è anch'essa duplice.
Perché il Dio non è solo il cacciatore, lui è anche la preda, lui è il sole di giorno, ma è anche il sole di notte; Lui è il Signore della Luce ma è anche il Signore dell'Oscurità, l'oscurità della notte, l'oscurità delle ombre, l'oscurità degli abissi delle foreste, del mondo sotterraneo.





Il Dio Cornuto è anche l'anima degli animali cacciati, invocato dallo sciamano primitivo e dalla sua tribù, e come tale, lui è la Vittima Sacrificale, la bestia che è ammazzata perché la tribù possa vivere, un dono da quell'anima, che era spesso venerata come il totem tribale o lo spirito ancestrale.
I celti credevano che loro fossero i discendenti del Dio Sotterraneo, che era anche il Dio della fertilità: la forma latinizzata del suo nome era Cernunnos, che semplicemente significa il Dio Cornuto.
Il Dio Cornuto è anche lo spirito della vegetazione, delle cose viventi e del verde, sia esso vino o foresta o campo. Dioniso, Adone, e molti altri dei della vegetazione e del raccolto erano spesso dipinti come cornuti, indossando le corna del toro, della capra, del caprone, o del cervo.
Questo aspetto del Dio morente e risorto che muore con il raccolto, come il grano è raccolto nei campi, è sotterrato come il seme. Colui che quando la primavera torna, torna anch'egli, fresco, verde e giovane, rinato dal Grembo della Grande Madre.
Il Dio Cornuto è Osiride, che spesso veniva dipinto con le corna di toro. Osiride si credeva che fosse stato incarnato in una successione di tori sacri, e venerato in quella forma come il Dio Apis. Questa era un'altra forma di manifestazione di Osiride come il Dio della fertilità, della morte e della resurrezione. E Osiride porta con se i tratti di un Dio lunare, piuttosto che solare, perchè Set divide il corpo di Osiride in 14 pezzi, il numero dei giorni della luna calante, e dopo Iside,
la Grande Madre, raccoglie i pezzi assieme e ridà la vita nuovamente al Dio.




Il Dio Cornuto è il Grande Dio Pan, il Dio con i piedi di caprone e il torso e la testa umani, ma cornuta come un caprino.Il Dio la cui pratica estatica era così odiata dalla Chiesa che usarono la sua descrizione per il loro "Diavolo" e lo chiamarono il Signore di tutto il male. Ma per gli antichi che lo veneravano, e i moderni pagani così come alle streghe, Lui è sempre :" Pan è il grande, Pan è tutto e tutto è Pan."Il Dio Cornuto non è il "Diavolo" tranne che per coloro che temono e rigettano la Natura, e le Potenze della vita e l'umana sessualità e l'extasy dello spirito umano.
Il Dio Cornuto è il Dio di noi Wiccani.

Il Suo simbolo è il Sole ed è anche conosciuto come "Green Man", proprio per la sua associazione ai boschi e alla vegetazione.
Anch'Egli come la Dea, può essere visto come il Triplice Dio nelle sue tre forme di Giovane Signore, Padre e Anziano, ma questo è un concetto che verrà meglio chiarito quando pubblicherò il post sulla Ruota dell'anno.


Simbolo del Dio






LA DEA
 


" Ascoltate le parole della Grande Madre; lei che anticamente era anche chiamata fra gli uomini Artemide, Astarte, Dione, Melusine, Afrodite, Cerridwen, Diana, Arianrhod,  Bride e con molti altri nomi ancora.
Quando avrete bisogno di qualcosa, una volta al mese, e meglio quando la Luna è piena, allora voi vi riunirete in qualche luogo segreto e adorerete lo spirito di me che sono la Regina di tutte le Stregonerie.
Allora vi riunirete voi che desiderate imparare tutte le arti della stregoneria, e tuttavia non avete ancora raggiunto i suoi segreti più profondi; a voi io insegnerò cose che sono ancora sconosciute.
E voi sarete liberi dalla schiavitù; e come segno che siete realmente liberi, sarete nudi nei vostri riti; e danzerete, canterete, banchetterete, suonerete  musica e farete l’amore, tutto in mia lode.
Perché mia è l’estasi dello spirito, e mia altresì è la gioia sulla Terra; perché la mia legge è amore verso tutti gli esseri.
Mantenete puro il vostro più alto ideale; tendete sempre verso esso; che nulla vi fermi o vi faccia deviare. Perché mio è il segreto che dischiude la porta della giovinezza, e mia è la coppa del Vino della Vita, e il Calderone di Cerridwen, che è il Santo Graal dell’Immortalità.
Io sono la graziosa Dea che porta il dono della gioia al cuore dell’uomo. Sulla Terra io dono la conoscenza dello Spirito Eterno; e oltre la morte, io dono la pace, la libertà e la riunione con coloro che sono dipartiti. Né io richiedo sacrifici; perché vedete, io sono la Madre di tutto ciò che vive, e il mio amore si riversa sulla Terra.
Ascoltate voi le parole della Dea delle Stelle; Lei, nella polvere dei cui piedi danzano le schiere celesti, Lei, il cui corpo abbraccia l’universo intero.
Io che sono la bellezza della Terra verdeggiante e la candida Luna fra le stelle, e il mistero delle acque, e il desiderio nel cuore dell’uomo, chiamo le vostre anime, alzatevi e venite a me.
Perché io sono l’Anima della Natura che dà vita all’universo. Da me tutte le cose procedono, e a me tutte le cose devono infine ritornare; e di fronte al mio volto, amato dagli Dei e dagli uomini, lasciate che il vostro Io divino più profondo sia avvolto dall’estasi dell’infinito.
Che la mia adorazione risieda nel cuore che gioisce; giacché tutti gli atti di amore e piacere sono rituali a me consacrati. E perciò che in voi ci siano bellezza e forza, potere e compassione, onore ed umiltà, gioia e venerazione.
E voi che pensate di cercarmi, sappiate che il vostro ricercare e anelare non vi porterà alcun vantaggio se ignorate il mistero: che se ciò che cercate non riuscite a trovarlo dentro di voi, non lo troverete mai fuori da voi.
Perché vedete, io sono stata con voi sin dall’inizio; e io sono ciò che è conquistato alla fine del desiderio "

(L'Incarico della Dea)

La Wicca venera la Dea, il Divino femminile che è stato maltrattato e oscurato nel recente passato religioso.
La Dea nella Wicca è vista come Gaia, che è la Terra stessa, ed imminente, cioè permea la creazione. La Dea è anche preesistente al Suo creato e lo trascende.
La Dea è conosciuta con molti nomi e molteplici aspetti quali Diana, Danu, Frigga, Giunone, Artemide, Era, Atena, Iside, Freya, Arianrhod, Hel, Venere, Cerridwen, Brigit...ma quello più frequente è Aradia.
Aradia è la figlia nata da una relazione incestuosa tra Diana (Dea della caccia, degli animali selvatici e della luna) e suo fratello Apollo (Dio delle arti, della medicina, della profezia e del sole), che fu mandata da sua madre sulla Terra per insegnare alla gente l'Arte (intesa come la stregoneria).
Per questa ragione Aradia è anche conosciuta come la "Regina delle streghe".
La Dea è vista generalmente come una triade (ecco la derivazione del Dio Trino del Cristianesimo), nei suoi aspetti di Fanciulla, Madre e Anziana.
Simbolo della Triplice Dea



La fase della luna crescente è simbolo della Fanciulla, la luna piena è simbolo della Madre, mentre la luna calante dell'Anziana.
Noi riconosciamo la Dea, antica e primitiva; la prima degli dei; patrona della caccia e dei primi germogli dei semi. Lei diede la vita ma senza il bisogno di un uomo, sotto la cui guida le mandrie furono addomesticate, le prime erbe officinali furono scoperte, nella cui immagine i primi lavori d'arte furono creati, le prime pietre votive furono innalzate, colei che era inspirazione per musica e poesia.
Lei è il ponte, su cui noi possiamo attraversare gli abissi che sono nella nostra anima, i quali furono creati dalle energie potenziali. Lei è l'imbarcazione, su cui navighiamo le acque del profondo Sé, esplorando i mari sconosciuti in essi.
Lei è la porta, attraverso la quale noi passiamo nel futuro.
Lei è il calderone, in cui noi che siamo stati strappati, veniamo rimescolati fino a tornare interi. Lei è il virginale passaggio, attraverso il quale rinasciamo.
Nella stregoneria, noi non crediamo nella Dea, noi ci ricongiungiamo con essa, attraverso la luna, le stelle, l'oceano, la terra, attraverso gli alberi, gli esseri umani, attraverso noi stessi. Lei è qua. Lei è in noi tutti. Lei è il cerchio pieno : terra, aria, fuoco e acqua e essenza, corpo, mente, spirito, emozioni e cambiamento.


La Dea è prima di tutto terra, oscurità, madre prodiga che porta innanzi la vita. Lei è la potenza della fecondità e delle generazioni : il ventre, e anche la tomba sensitiva, la potenza della morte. Tutto procede da Lei, tutto ritorna a Lei.
Come la terra, Lei è anche la vita naturale: gli alberi, le erbe e il grano che sostengono la vita. Lei è il corpo, e il corpo è sacro. Ventre, petto, ombelico, bocca, vagina, pene, ossa e sangue, nessuna parte del corpo è sporca, nessun aspetto della vita è macchiato dal peccato.
La nascita, la morte, il declino sono equalmente parti sacre del ciclo. Sia che noi stiamo mangiando, dormendo, facendo l'amore, stiamo manifestando la Dea.
La Dea Madre è anche aria e cielo, la celestiale regina del paradiso, la Dea Stellare, sovrana delle cose percepite ma non viste: la conoscenza, la mente e l'intuizione. Lei è la Musa, che risveglia ogni creazione dello spirito umano. Lei è l'amante cosmica, la mattina e la stella serale, Venere, che appare nei periodi dell'amore. Bella e luccicante. Lei non può mai essere catturata o penetrata; la mente è condotta anche oltre, nel cammino per conoscere l'inconoscibile, nel parlare l'inesprimibile. Lei è l'ispirazione che arriva con un respiro inspirato.
La Dea celestiale è vista come la Luna, che è collegata al ciclo mensile femminile. La donna è la luna terrestre; la luna è l'uovo celestiale, che va alla deriva nel ventre del cielo, il cui ciclo è la pioggia fertile e la fresca rugiada, che regola le maree degli oceani, il primo ventre sulla terra. Così la luna è anche la Signora delle Acque: le onde del mare, i ruscelli , le cascate, i fiumi che sono le arterie della Madre Terra, dei laghi, dei pozzi profondi e delle piscine nascoste, e dei sentimenti e delle emozioni, che ci coprono come onde.
L'elemento trivalente della luna diventa il pentacolo,la stella a cinque punte della nascita, iniziazione, amore, riposo e morte. La Dea è manifestata in tutto il ciclo della vita.
Il pentacolo e tutti i fiori di cinque petali sono sacri alla Dea. La mela è specialmente il suo emblema, perché quando è tagliata di sghembo, i semini incastrati formano un pentacolo.
La natura della Dea non è mai sola. Quando Ella appare, Lei incarna entrambi i poli del dualismo, la vita nella morte, la morte nella vita. Lei ha un migliaio di nomi, un migliaio di aspetti, Lei è la mucca da latte, il ragno tessitore, l'ape con il suo pungiglione. Lei è l'uccello dello spirito e la scrofa che si mangia i suoi stessi piccoli. Lei è il serpente che cambia pelle e rinasce, il gatto che cerca nel buio, il cane che ulula alla luna, tutti sono Lei. Lei è la luce e l'oscurità. la padrona dell'amore e della morte, che rende notificate tutte le possibilità, Lei porta in su e in giù il piacere e il dolore.


Bene, con questo ho terminato...Nonostante ne sia uscito un articolo abbastanza lungo, è ancora inesprimibile l'essenza della Madre e del Padre. Loro possono essere cercati e ritrovati solo in voi stessi, sì ritrovati perché in realtà sono sempre stati con voi, e sempre lo saranno.
Che siate benedetti dalla Dea e dal Dio )O(

Grian







 

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